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La processione della Addolorata

La processione dell’ Addolorata
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Il Venerdì antecedente la domenica della Palme, un tempo chiamato di Passione, e che in Spagna viene definito Viernes de Dolores, dalle sei del mattino fino alle undici, nel Purgatorio vi sono S. Messe ogni ora.
A mezzogiorno la chiesa viene chiusa e si procede alla preparazione della Sacra Immagine dell’ Addolorata; infatti alle ore 15,30 finalmente il portone viene spalancato per dare inizio alla tanto attesa processione.
Precedono tre giovanotti in frak chiamati Stradari: essi aprono il sacro corteo.
Segue il palliotto, che è l’ insegna dell’ Arciconfraternita della Morte, nero con stelle in oro, indi la Croce con a latere i due fanali; questi simboli vengono retti da giovani confratelli incappucciati.
Subito dopo segue lo stendardo della Associazione Femminile di Maria SS. Addolorata, le Socie ed i Confratelli. Tutti reggono un cero.
Gli Stradari sono preceduti dal quartetto di musicanti che esegue la stessa melodia della processione della Croce, di inizio Quaresima.
Intanto la banda esegue nella mezzora che precede l’ uscita della Madonna le marce funebri “I funerali di A. Manzoni” e “Jone”.
Poco prima delle 16,00 viene portato fuori il baldacchino, sorretto da otto confratelli, da sotto il quale, dopo essere stato innalzato, passerà il simulacro della Addolorata, portata a spalla da quattro confratelli incappucciati. Le note della marcia funebre “Sventurato”, del molfettese Vincenzo Valente, accompagnano l’ uscita della Vergine.
La processione si dirige subito in Molfetta Vecchia, uscendone dall’ Arco, per proseguire il suo lungo itinerario, che si svolge comunque tutto nella parte più antica della città.
Tutto terminerà intorno alla mezzanotte, dopo otto ore di processione, quando la Madonna rientra in chiesa con le note dello Stabat Mater.
E’ importante rilevare che durante l’ itinerario, vi sono molti punti fissi in cui vengono suonate sempre le stesse marce funebri, come ad esempio “Fatalità” quando la Madonna esce dall’ arco della città vecchia, “U’ Conza Siegge in via Sigismondo”, il “Triste Tramonto” al largo Domenico Picca”, lo “Stabat Mater” in via Annunziata ed alla ritirata, il “Simon Boccanegra” in piazza Cappuccini, il “Palmieri” ed il “De Candia” in via Margherita di Savoia e così via.
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- Testo tratto dall' intervento del dott. Franco Stanzione su "La Settimana Santa a Molfetta", in occasione del Convegno "Settimana Santa in Andalusia, Sicilia, Puglia" tenutosi a Caltanissetta dal 7 al 9 marzo 2009.
N.B. - Tutte le foto provengono dall' archivio privato del dott. Franco Stanzione ed è vietato riprodurle senza il suo consenso e/o omettendo di citarne la fonte.

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